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Enormi quinte di acciaio sulla Paullese dove il traffico ha già cominciato ad impazzire

Alle rotonde della Paullese il mostro cresce anche sotto la neve: darà la mazzata finale alla vitalità del centro storico



Il traffico era già difficile. Adesso, in certe ore della giornata è diventato impossibile. E non siamo ancora all'apertura del complesso che vedete raffigurato nelle foto. Eppure il nodo della Paullese, il più critico dell'intera città, è uno di quei punti critici della viabilità che una legge regionale indicava come proibiti per installarvi dei centri commerciali. Più proibito dell'accesso alla Paullese non poteva esserci, ma come si sa in Italia c'è molta elasticità nella interpretazione delle leggi, regionali e non.
Vi fu una prima debole reazione della Regione con la richiesta di costruire un sottopasso viabilistico prima dell'inaugurazione del complesso. Per poco a qualche fervente sostenitore in Comune non prese un accidente. Poi la Regione si accontentò delle gigantesche rotonde che comunque già oggi creano pesanti criticità di traffico. Insomma, vuolsi così colà dove si puote.
Parliamo naturalmente dell'Ipercoop che sta sorgendo nell'area Feltrinelli e che nel giro di una decina di mesi aprirà i battenti. Procedono a tutto ritmo, anche sotto la neve, i lavori del complesso fortissimamente voluto dalla giunta di sinistra Bodini, persino a costo di una infinita serie di ricorsi davanti ai tribunali e fino al Consiglio di Stato, con una clamorosa sconfitta che ha innestato altri contenziosi (nei quali a pagare per il Comune sono ovviamente i cittadini). Altri complessi, infatti, come sapete, incombono nella medesima zona.
Dicendo "incombono" non usiamo un termine a caso. Il gigantesco Ipercoop sta mostrando queste enormi quinte di acciaio che le scritte pubblicitarie renderanno certamente più accattivanti, ma che danno un'idea del terribile muro che viene elevato senza alcuna coscienza della orizzontalità del panorama e della città nella quale un tempo si elevavano soltanto le torri dei campanili. Poco a confronto, comunque, del colpo (la pistola alla tempia si scriveva perfettamente a ragione quando fu inaugurato il centro commerciale di Gadesco) che riceverà la residua vivibilità commerciale e umana del centro storico, ridotta a qualche bar da sfruttare alla sera tardi.
Un appello va rivolto ai commercianti per salvare il cuore della città; non sarà piazza Marconi a risolvere i vostri problemi. Ma una professionalità centuplicata che chiama alla difesa attiva e creativa come mai prima anche le associazioni di categoria.








Fotoservizio "Antonio Leoni ©"



La pagina è stata aggiornata alle ore 13:39:22 di Mar, 27 dic 2005